2007

Le Colonne d’Ercole


"Non puoi ottenere sempre quello che vuoi,
ma solo se ci provi, a volte,
riesci a trovare quello di cui hai bisogno"
The Rolling Stones,
‘you can’t always get what you want’



La prima cosa che ti insegnano, è che devi mettere la testa a posto.
E visto che i grandi non dicono mai veramente quello che pensano, per testa a posto intendono i piedi.
Quello che chiedono è di comportarti da grande, è di fare il buono sulla casella che ti è stata assegnata.
Magari ti lasciano scegliere il ruolo che preferisci; se il pedone che ogni mattina deve correre per timbrare il cartellino in orario ti sta stretto, allora puoi anche diventare il re in parata che mostra i suoi gioielli in Costa Smeralda. Per quelli che proprio non possono fare a meno di scorazzare a destra e a sinistra, ecco che c’è il cavallo; l’importante è muoversi a L e non superare i confini della scacchiera.
I pedoni, i cavalli, le regine, non li varcano mai.
Hanno la testa a posto, loro.
Ti insegnano a tenere i piedi sulle caselle perché le cose più importanti sono nascoste, e se tutti si mettessero a cercarle, verrebbe fuori uno scompiglio incredibile.
I grandi non sopportano lo scompiglio.
Ci sono sempre troppe camere in disordine e idee campate in aria, per i loro gusti.
La cosa buffa è che il mondo è stato cambiato da quelle persone che la testa, a posto, non l’ hanno messa mai.
Erano quelli con la camera in disordine, che a scuola non fissavano sempre la lavagna, ma ogni tanto s’incantavano a guardare fuori dalla finestra.
Non per ammirare il panorama, ma per progettare piani di fuga.
Quando smetti di progettare piani di fuga, allora sei diventato grande , pronto per occupare la tua casella nella scacchiera.

Fino al 1492 c’erano le Colonne d’Ercole.
I grandi, allora, ti spiegavano che il mondo finiva lì; non si dovevano superare.
La terra era piatta come una scacchiera; se varcavi i confini, cadevi di sotto.
Alla fine del quattrocento c’era un sacco di gente con la testa talmente a posto che nemmeno sentiva il bisogno di andare a controllare.
Era da migliaia d’anni che esistevano quelle Colonne d’Ercole: impossibile che così tanta gente per bene si fosse sbagliata.
Anche a quei tempi i grandi non dicevano mai quello che pensavano; in realtà, avevano paura che qualcuno troppo curioso, simile a quelli che progettano piani di fuga guardando fuori dalla finestra, scoprisse qualcosa che avrebbe mandato all’aria tutte le loro comode idee.
Mandare all’aria le comode idee, è peggio che creare scompiglio in camera.
La scacchiera in cui viviamo è presidiata dalle Colonne d’Ercole.
Sempre sarà così.
Ma la cosa peggiore è che un po’ alla volta si insidiano di nascosto anche dentro di noi.
Ce ne accorgiamo solo pensando a quante cose non proviamo a fare perché è così, o perché non sta bene, o perché è scritto da qualche parte e visto che sempre è stato così, non ha senso cambiare.

E’ sempre stato così e non ha senso cambiare.
Però, prendete queste quattro persone, per esempio.
Non profeti, o segretari di partito o generali pluridecorati.
Persone normali.
Alessandro Volta, i coniugi Curie e Fleming.
Adesso, se le guardate nei ritratti, sembrano gente con la testa a posto, vestiti a modo, come se dovessero fare la cresima.
Quando qualcuno fa crollare delle Colonne d’Ercole e salta fuori che aveva ragione, si affannano a dargli una sistemata, in modo che sembri serio, come un alfiere in parata.
Non bisogna farsi ingannare.
Alessandro Volta veniva preso in giro dalle dame del suo tempo; uno scienziato che pastrocchiava intorno alle rane. Che schifo. Svenivano al solo pensiero.
‘Ma perché non metti la testa a posto?’ è probabile che gli chiedessero prima di schiantarsi sul pavimento.
Dietro a quelle Colonne d’Ercole, c’era la pila e il segreto dell’elettricità.
I coniugi Curie, e tutti i fisici che all’inizio del secolo scorso cercavano le radiazioni, facevano andare su tutte le furie i giornali: non avevano qualcosa di più serio da cercare, piuttosto che dare la caccia ai fantasmi?
Già.
Grazie alla caccia ai fantasmi, oggi possiamo vedere dentro al nostro corpo.
Non è poco, se vi siete rotti una gamba a fare le capriole o se siete stati schiacciati da un cavallo sulla scacchiera…
Fleming, poveretto, non lo lasciavano in pace.
Lui si incantava sempre a guardare fuori dalla finestra, probabilmente.
Era un medico, e studiava le muffe.
Roba dell’altro mondo; uno scandalo.
Poi, da un giorno all’altro, salvò cento milioni di moribondi.
Quelle muffe nascondevano la penicillina.

Verso la fine del 1400, un marinaio disoccupato sostenne di poter raggiungere l’Oriente via mare.
Le cose più importanti non sono mai facili da raggiungere.
Ma ci sono uomini che non possono fare a meno di andarle a cercare.
I grandi si strappavano i capelli dalla disperazione. Si sgolavano per spiegargli che non si poteva; tra lui e il ricco Oriente c’era l’Oceano Incognito (allora lo chiamavano così).
Le Colonne d’Ercole lo presidiavano.
Oltre c’era la morte.
Ma lui non sentiva ragioni. I marinai disoccupati sono così. Sono maestri nell’inseguire idee campate in aria che sembrano piani di fuga.
Ruppe talmente le scatole, con la sua causa persa, che qualcuno gli affidò tre barche.
Ammuffivano nel porto di Palos, in Spagna.
La più grande, la Santa Maria, era la metà esatta degli yacht che i Re dello stampo di Briatore espongono ogni estate in Costa Smeralda.
Quando partì (il marinaio, non Briatore), gli venne impartita l’estrema unzione.
A quell’epoca, erano convinti che superando le Colonne d’Ercole si finiva tra le grinfie dell’angelo della morte.
Chissà quanti ne aveva già catturati.
L’angelo della morte era specializzato nell’incatenare al volo quella gente con la testa tra le nuvole.
Ma quel marinaio disoccupato non ne voleva sapere di stare fermo sulla sua casella.
Magari era solo un po’ matto.
Forse è così.
E’ bello pensare che quel po’ di pazzia era a bordo con lui, insieme ai viveri e alla scorta di acqua potabile; stava a poppa, e gli soffiava nelle vele.
Nell’agosto 1492, sospinto da quel barlume di pazzia e dagli alisei estivi, Cristoforo Colombo attraversò l’Oceano Incognito, infranse le Colonne d’Ercole e…sbagliò mira.
Non raggiunse il ricco Oriente, ma inciampò nell’America.
Capita di fallire, quando si inseguono le cause perse.
Però scoprì le patate, i tacchini, e l’ultimo luogo sulla terra all’altezza della sua capacità di meravigliarsi.
Quando sbarcò, non mise i piedi su una spiaggia bianca come una nuvola, con i granelli di sabbia che scivolavano tra le dita come la seta, ma posò i piedi su un sogno.

Da un secolo, un giorno all’anno, noi attacchiamo dei carri allegorici a un trattore.
Le uniche cause perse ricoperte di gesso.
Sono lenti come la messa cantata, mentre scendono per via Roma, ma continuiamo a illuderci che come piano di fuga non siano poi così male.
Ma ogni volta sbagliamo mira.
Davvero, non impariamo mai.
Da un secolo, un giorno all’anno, mettiamo il piede fuori dalla scacchiera, nella speranza di arrivare prima o poi da qualche parte, o di cambiare qualche cosa, e invece ruzzoliamo di sotto senza nemmeno scoprire l’America.
Facciamo sempre più fatica ad avere negli occhi la meraviglia di un bambino incantato a guardare fuori dalla finestra, e non riusciremo mai a posare i piedi su una spiaggia con la sabbia bianca che ti scorre come seta tra le dita.
Ma non importa.
Per quante Colonne d’Ercole si alzeranno a ostacolare il suo cammino, ci sono un sacco di storie a dimostrare che, da qualche parte, è già nato chi riuscirà a raggiungerla anche per noi.




GALLERIA FOTOGRAFICA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Benvenuti....faremo un collegamento anche noi al vostro sito se puo' andarvi bene.....!
La cruna dell'ago lo trovo il miglior carro che io ricordi.
Rimango sempre dell'idea che esteticamente e cromatismi rimane "Con i piedi saldamente appoggiati sulle Nuvole": volta che vedo una foto, sara' il mio amore verso quei cromatismi...non lo, ma lo trovo stupenso.
Bellissimo anche il gesso grezzo.
Il prossimo anno lo faccio cosi se trovo un intonacatore che mi presta la macchina
Bravi!

Ciao ciao Raga

Nuova Società Peschiera 1984 ha detto...

Ciao Raga !
Ci fa piacere se aggiungete il nostro link al vostro sito, va benissimo.
Grazie dei complimenti!