1987

IL SOLE
E LA LUNA NERA

E’ una sfida particolare, quella che l’uomo deve affrontare per combattere il crescente degrado ambientale; nuova e per alcuni versi, del tutto inedita.
E’ infatti un singolare duello che l’uomo conduce contro se stesso e le conseguenze dei suoi comportamenti.
Per altri versi è una questione così grande, grave e immensa, che quasi ci si sente increduli nel pensare che un grave inquinamento chimico o radioattivo possa interrompere o modificare per sempre il ciclo vitale sul nostro pianeta.
E’ in nome di questa incredulità che nasce l’indifferenza.
Quell’incredulità che l’uomo genera quando ciò che deve affrontare richiede sforzi, soluzioni troppo radicali o troppo laboriose.
L’indifferenza è la soluzione più semplice, che non richiede né fatica né troppe elaborazioni.
Così, a forza di «non vedo», «non sento», «non parlo», il mondo continua a sporcarsi e le acque ad avvelenarsi.
Il nero si accumula a onde e cresce.

Ci può avvelenare, ci può seppellire, ci può mutare, ci può soffocare.
La lotta si inasprisce, il futuro si fa incerto.
Non solo il futuro politico, economico o sociale.
Tutto il futuro, ogni futuro.
Ogni sopravvivenza.
Il momento può diventare critico; la linea di confine tra il bianco e il nero può oscillare più in fretta di quanto pensiamo.
Non permettiamo al «nero» di avanzare fino ad inghiottire «aria», «acqua», «terra» e «fuoco», rendendo irreversibile il processo di inquinamento e vacuo qualsiasi tentativo o intervento, per quanto drastico.
Sarebbe troppo tardi.
L’irrazionale avrebbe il sopravvento sulla logica, le tenebre sul giorno, l’inquinamento sull’ecologia, la sterilità sull’abbondanza, il nero sul bianco, la morte sulla vita.
La luna nera sul sole.


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