Dal 1981 la Nuova Società Peschiera si presenta al pubblico realizzando i tradizionali carri in gesso “di pensiero” che ogni anno sfilano lungo le vie di Casola Valsenio durante la “Festa di Primavera”, il 25 aprile.
Ciascun carro, su cui salgono una trentina di figuranti, propone agli spettatori un messaggio tramite allegorie di forme, costumi, colori, ed un allestimento scenografico ideato appositamente per ogni singola realizzazione. E’ inoltre corredato da un testo scritto, detto “relazione”, che ne approfondisce il significato.

In questo spazio abbiamo voluto raccogliere l’esperienza di alcuni decenni di progetti, carri, messaggi, sconfitte, vittorie: troverete quindi tutte le relazioni e le gallerie fotografiche dei carri da noi realizzati, in oltre trent'anni di “Nuova Società Peschiera”.
In alcuni casi, dove è stato possibile reperirli, abbiamo inserito anche i verdetti delle giurie.

Se avete del materiale fotografico o cartaceo e desiderate metterlo a disposizione per aggiornare e migliorare questo spazio, potete contattarci o inviarlo al nostro indirizzo email.

Buona visione !

2018

Invasori





 Un’invasione di pezzenti ci sta travolgendo e nessuno fa un accidente per fermarla.
Arrivano a migliaia con i loro abiti sudici e bivaccano per le strade, impestandole con la puzza dei loro cibi rivoltanti. Voci incomprensibili disturbano la quiete della città. Neanche si sforzano di imparare la nostra lingua. E perché dovrebbero? Nongli frega niente di noi, tranne i soldi.
Ci ammazzeranno tutti quanti, levando inni a quel loro Dio antico e sanguinario.
Il nostro mondo crollerà, sotto la pressione di questi morti di fame, che vivono come le bestie e come le bestie si riproducono.
Accoglierli?
Quelli che non crepano in mare andrebbero sterminati appena posano le loro sudicie zampe sulla nostra terra. Tutti. Anche i bambini.
Luridi topi di fogna.
Questi italiani di merda che ci invadono l’America.

( Non è mai esistito nella storia dell’umanità un esodo paragonabile a quello degli italiani. Nel corso dei 40 anni a cavallo tra ‘800 e ‘900, trenta milioni di persone se ne sono andate cercando la fortuna altrove.
E non sempre a partire erano i migliori.
Abbiamo esportato assassini, ladri, stupratori, mafiosi e un sacco di altra gente poco raccomandabile.
Ma erano nulla in confronto alla moltitudine di lavoratrici e lavoratori, di padri e di madri amorevoli.
La storia in realtà è un marchingegno molto semplice. Prima o poi tritura tutti quanti. E quando ha finito il giro, ricomincia da capo.
( Un poco di misericordia e pazienza non guasterebbero. )

2017

L’insostenibile leggerezza dell’etere







Parliamo di cose serie. Parliamo di Vacchi. 1
Il suo motto “Enjoy” ha contagiato milioni di persone facendo di lui un maestro di vita.
Enjoy, godetevela, è senz’altro un ottimo approccio alla vita: e viene ancora meglio quando si nasce ricchi sfondati.
Peccato che statisticamente sia una botta di culo che non capita tutti i giorni.
Anche se nella Peschiera, a parte forse Rontini, non ci sono miliardari, non siamo di quelli che considerano la ricchezza un male. E che nemmeno lo sia vivere da ricchi, se si ha la fortuna di esserlo.
Il problema è che negli ultimi anni, questa nostra benedetta Repubblica ha avuta la tendenza a impoverirsi; ormai la crisi non è qualcosa di passeggero, è diventata strutturale.
La classe media sta scivolando in blocco verso la povertà; la disoccupazione, specialmente giovanile, è altissima.
E nonostante si senta ripetere fino alla nausea la leggendaria frase “Non si arriva a fine mese” , guardandosi intorno non si vede questo, ma un teatrino sempre più affollato di pseudo Vacchi, tirati a lucido, che sembrano tutti VIP, amministratori delegati o Lapi Elkann.
Mentre i redditi precipitavano, le vendite degli articoli di lusso hanno avuto una crescita costante. 2
Qual è il modo migliore di affrontare un periodo difficile?
Vivere a credito! Chi vuol essere lieto sia, del domani non c’è certezza. Anche se non ce lo si può permettere. Enjoy!
 
Il paese dei Poeti, Santi e Navigatori è diventato una sfilata di finti ricchi con le pezze al culo e tronisti 3 di Uomini & Donne.
Tutti che vivono con leggerezza, come se non ci fosse un futuro, concentratissimi sull’immagine di sé che danno agli altri.
E il ben di Dio che la tecnologia ha saputo metterci in mano, a cosa si è ridotto? A rimirarci e a farci guardare. Non compriamo più telefoni, ma specchi da 700 euro a botta, rigorosamente a rate.
Enjoy!
Ora, va benissimo non prendere le cose troppo seriamente, ma fare della futilità e della visibilità un sistema di vita è forse un poco esagerato.
Anche perché vivere solo nel presente ha effetti collaterali abbastanza pesanti.
Perché il domani ha il vizio di arrivare comunque, e qualcuno dovrà pagare per tutta la bella vita a scrocco di questi anni.
A chi lasceremo il conto?
Chi si farà carico dei debiti?
La risposta è abbastanza semplice. 4
Enjoy!
 
ah. P.S.
 
Fortunatamente tutti i ragazzini dopo un po’ si stufano di assomigliare ai loro genitori. Conserviamo la speranza che un prossimo, difficile futuro, possa renderli molto migliori di noi (anche se magari vestiti un po’ peggio). Non che poi ci voglia tanto. Chissà, magari impareranno ad usare la tecnologia in modo diverso. E a non fare i risvoltini nei pantaloni. Non vediamo l’ora di vederceli piombare nel presente a cavallo di una super scassata macchina del tempo, giusto in tempo per salvare baracca e burattini…



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1 Vacchi Gialuca: Rampollo di una dinastia industriale, seguitissimo sui social network dove fa sfoggio di lusso sfrenato, tra ville e jet privati. Nonostante le sue aziende personali siano tutte indebitate, ogni anno il cugino, che dirige l’impresa di famiglia, gli liquida i dividendi fantamilionari delle quote societarie che ha ereditato. Abile ballerino, indossa rigorosamente mutande e pizzetto bianchi.

 
2 Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, il consumo di beni di lusso è aumentato, dal 2008, di una media del 8/10% all’anno.
 
3 Tronista: creatura risvoltinata che solo per errore ha ricevuto un cervello; dovendo solo sorridere e alzarsi dal trono per ballare, una semplice corteccia celebrale sarebbe stata più che sufficiente
 
4 In linea di massima, per secoli, i giovani italiano sono stati sempre un po’ meglio di chi li ha preceduti, generazione dopo generazione. Alcuni dei nostri nonni erano analfabeti; tutti noi siamo almeno diplomati. Avevamo giocattoli che loro si sognavano e mangiavamo in un mese quello che loro mangiavano in un anno. Magari non la prossima, ma per i figli di quella dopo ancora non sarà così. Di questo passo, la maggioranza dei bambini starà un po’ peggio dei loro genitori. Provare a godersela sarà una impresa per loro…




I Verdetti della Giuria