1986

«SULLA TERRA ESISTE UN GIGANTE - 2»

I carri di Casola, nella loro lunga storia, si sono snodati in mille strade e direzioni, scatenando pensieri, messaggi, allegorie, costumi e strutture plastiche in un continuum appassionante.
Con la nostra «proposta» vogliamo trasformare il carro in una «unità informativa», realizzando un’azione che celebri il trionfo del «fare» il carro, l’atto creativo/costruttivo che converge in una priorità pragmatico/formale elaborata all’insegna della citazione, del gioco e del divertimento.
Scegliendo l’«unità informativa» «Sulla terra esiste un gigante», elaborata nel 1954, liberiamo il carro dalla funzione di contenitore di un messaggio univoco per trasformarlo in un atto dalle molteplici implicazioni.
Dapprincipio era il verbo, ora è l’azione e con essa la citazione, la padronanza degli strumenti, l’intelligenza e la capacità di elaborare, trasformare, costruire.
Tutto questo corre sullo stesso filo, quello della storia dell’uomo.
L’uomo e la sua intelligenza, la manipolazione del mondo, il suo fare e il suo trionfo.
Questo era il senso di «Sulla terra esiste un gigante», e questo è il senso della nostra riproposta, ossia la nostra capacità di elaborare, rifare, fare, rinnovare, costruire, giocare, citare, trionfare, che è anche la capacità dell’uomo di intelligere, la sua peculiarità.
Ecco allora come il senso, il significato, dell’«unità informativa» del 1954 – l’intelligenza, la superiorità, la creatività dell’uomo, del «gigante» - diventano l’allegoria del nostro «fare» che è il fare dell’uomo, del suo cammino, della sua Storia.
Un cammino e una storia rappresentati dall’evoluzione dei costumi e da una sintetica fenomenologia degli stili. Questa evoluzione non è terminata, prosegue verso uno slancio ideale tracciate dalle frecce puntate verso l’infinito e segnato dal dominio sul mondo da parte del «gigante».
Un cammino che affonda le sue origini in un remoto e nebbioso passato, superato e dominato dall’affermazione dell’intelligenza.
Un’affermazione che si snoda e si dipana nel mondo affascinante delle invenzioni, delle idee, della creatività e del «fare» che segna l’intero corpo del carro.
E’ tutto questo che sostiene la corsa impetuosa e verticale dell’uomo, proiettata, come la struttura dell’allegoria, verso un futuro che dilata in alto i suoi confini, verso mete ambiziose e inesplorate.


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