1996

CASOLA VALSENIO 28 aprile 1996

ASTRUSO
“Gli Dei giocano con i numeri
Che compongono l’universo”

Da sempre ai numeri è stato attribuito un significato che va ben al di là del calcolo matematico: dalla mistica numerica dell’antichità alle moderne forme di superstizione. Ogni cultura, alta o popolare, l’occidente e l’oriente, hanno dato alle cifre un valore di simbolo: religioso, filosofico, cosmologico, predittivo.

L’inconscio si esprime per simboli ed immagini. I numeri sono forse i simboli, i segni per eccellenza.

Ma a queste immagini, miti, leggende sogni, l’uomo ha guardato sempre meno, ne ha smarrito il valore. E a disagio su questo terreno sottile, preferisce concetti precisi al fluttuante ed ambiguo popolo dei sogni e dei segni.

Purtroppo il concetto non è che una pallida approssimazione, una traduzione imprecisa e parziale di quell’immagine profonda che l’inconscio cerca di esprimere.

L’umanità, smarrendo la pienezza del simbolo nel vuoto della parola, ha smarrito anche il rapporto con l’inconscio, e ne soffre. Allora si manifesta un bisogno di riconciliazione con le visioni, attraverso le quali l’anima dell’uomo si è sempre espressa.

Il campo della musica e della magia dei numeri, affascina l’uomo da millenni. Il sole e la luna, le apparizioni nel grande libro della natura, hanno fatto intuire che i numeri possiedono qualcosa di misterioso. Non cercano soltanto di catturare il tempo e lo spazio in forme astratte, ma sono anche in misterioso contatto con gli astri e quelle manifestazioni naturali che gli antichi amavano identificare in spiriti e demoni.

Conoscere un numero e la sua misteriosa forza interiore ha permesso all’uomo di servirsi della potenza ad esso legata, di compiere “magie” o di dare maggiore efficacia alle loro preghiere.

La conoscenza dei significati reconditi dei numeri si riflettono nelle credenze popolari come nella letteratura colta. Così Dio è uno e trino, dodici sono gli apostoli, le tribù d’Israele, i mesi, i segni zodiacali divisi per tre nei quattro elementi. Quattro sono gli elementi dell’ordine materiale, quattro sono i venti. Sette è la sapienza, come sette sono i peccati capitali. Nell’Apocalisse, sette sono le chiese, gli spiriti, le lampade, gli angeli.

Se il sette in ebraico è simbolo di pienezza, forse da qui nasce l’imperfezione del sei: il sei sei sei dell’apocalisse è il simbolo dell’Anticristo, come il nove a sua volta diventa il simbolo dell’ordine delle gerarchie celesti.

Fatalità, caso, destino. Cabala Lotteria, lotto. Numeri collegati alle immagini, fantasmi semiotici che scaturiscono dalla mente dell’uomo. Rimaniamo così, affascinati di fronte a tanta incertezza, attoniti di fronte a tanta fatalità.

Un linguaggio ASTRUSO che nella nostra mente, assetata di sicurezza e logica, ci fa inchinare di fronte alla vastità del creato, facendoci conoscere i limiti del nostro sapere.

Finendo così per non restare più indifferenti ai messaggi che, palesi o occulti, i numeri ci inviano.

“Nuova Società Peschiera”




1 commento:

Anonimo ha detto...

ci sono delle fonti da testi non citati, attenzione!